Pignoramenti da parte del Fisco: come difendersi!

I pignoramenti da parte del Fisco sono, senza alcun dubbio, le azioni che maggiormente preoccupano un imprenditore o un contribuente perché privano lo stesso dei suoi beni.

Non tutti i pignoramenti sono uguali, esistono diverse forme che comportano azioni e conseguenze differenti.

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Pignoramenti da parte del Fisco

QUANTI TIPI DI PIGNORAMENTO ESISTONO?

I pignoramenti da parte del Fisco possono avvenire con metodi diversi, vediamoli nello specifico.

PIGNORAMENTI DA PARTE DEL FISCO

Pignoramento presso terzi

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha la facoltà di attivare un pignoramento su beni detenuti da soggetti terzi, ovvero può ordinare al terzo debitore, che può essere la Banca o il Datore di Lavoro, di pagare il credito direttamente all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, fino a concorrenza del credito.

Il pagamento da parte del terzo dovrà avvenire nel termine di 60 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento per le somme maturate prima della notifica dell’azione esecutiva, mentre le restanti somme dovranno essere pagate secondo le scadenze indicate.

Nel caso in cui il terzo pignorato sia un soggetto detentore di crediti pensionistici, come ad esempio l’Inps, considerata la particolarità degli stessi l’Ente tributario dovrà obbligatoriamente instaurare una procedura di espropriazione dinanzi al Giudice dell’Esecuzione del Tribunale competente.

Pignoramento del conto corrente

Si tratta di una forma di pignoramento che non può avvenire a insaputa del debitore; in questo caso il Fisco ha l’obbligo di comunicare alla banca che la pratica sta per iniziare e la stessa avvisa il contribuente del procedimento in corso e gli impedisce di prelevare altro denaro dal conto corrente.

Il debitore ha a disposizione 60 giorni di tempo per prendere una decisione su come pagare il dovuto. Passati i 60 giorni, se il contribuente non effettua nessuna azione, gli viene pignorato il conto corrente.

Pignoramento dei beni immobili

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione può procedere con il pignoramento immobiliare solo se l’importo complessivo del debito del contribuente supera i 120.000 euro.

Pignoramento immobiliare

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione può procedere al recupero coattivo del credito attraverso un pignoramento solo se le cartelle esattoriali siano state notificate correttamente.

L’istituto ha l’obbligo di allegare all’atto di pignoramento, ed in generale a tutti gli atti relativi al procedimento di esecuzione, le cartelle di pagamento, gli avvisi di addebito o gli avvisi di accertamento esecutivo presupposti.

L’obbligo nasce dalla necessità di garantire il corretto esercizio del diritto di difesa e dalla necessità di rendere comprensibili le somme poste alla base della richiesta finanziaria.

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