EVASIONE FISCALE: ECCO VERA!
Vera, acronimo di “verifica dei rapporti finanziari”, è uno strumento finalizzata a contribuire alle analisi del rischio di evasione fiscale basate sui dati dell’Archivio dei rapporti finanziari. In pratica è intelligenza artificiale, che coadiuverà i funzionari dell’Agenzia delle Entrate (ADE) nella lotta all’evasione fiscale.

COME FUNZIONA VERA?
Vera utilizza i dati presenti nella Anagrafe tributaria e le informazioni comunicate dagli operatori finanziari all’Archivio dei rapporti finanziari.
Vera consentirà, quindi, l’incrocio fra i dati dell’archivio dei rapporti finanziari con le altre informazioni delle quali l’amministrazione finanziaria è in possesso.
In altri termini, i dati delle app di pagamento potranno essere incrociati con tutti gli altri dati già in possesso dell’ADE per valutare se le operazioni effettuate dal contribuente sono in linea con i rediti che ha dichiarato.
In estrema sintesi, si tratta di un programma analizza i dati per “targettizzare” i potenziali evasori sulla base delle informazioni lasciate sul web.
Vera verrà quindi utilizzata per predisporre delle liste di contribuenti a rischio che verranno poi inviate alle Direzioni regionali e provinciali. Questo consente alle stesse di indirizzare l’ordinaria attività di controllo nei confronti delle posizioni a più elevato rischio di evasione.
EVASIONE FISCALE: QUALI SONO I CRITERI CHE VERRANNO UTILIZZATI?
I criteri che consentono di indirizzare le attività di controllo fiscale si distinguono in base alla tipologia di contribuente (grande contribuente, imprese di medie e piccole dimensioni e persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali).
Per le piccole e medie imprese, alcuni indicatori di rischio sono individuabili, ad esempio:
– nell’esposizione di crediti IVA anomali rispetto ai dati economici ovvero alle particolari disposizioni normative di settore (assenza di aliquote differenziate tra acquisto e vendita); nell’effettuazione di acquisti da soggetti che operano in settori economici non coerenti con la filiera produttiva del soggetto;
– nella presenza di un elevato importo dei costi c.d. “residuali”;
– nella presenza di bassa o costante redditività anche a fronte di ricavi in crescita nel tempo.
Uno strumento come questo può determinare un rafforzamento delle tesi dell’AdE come ente “tiranno”.
Si deve sempre tenere presente che buona parte del contenzioso civile pendente avanti alla Corte di cassazione proviene da impugnazioni proposte proprio dall’Agenzia delle Entrate avverso sentenze favorevoli al contribuente.
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